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VIVA IL DISEGNO LIBERO ...

VIVA IL DISEGNO A PIACERE !!!

A.S.:2018/2019

"Il disegno dei bambini esprime il massimo del suo potenziale tra i tre e i sette anni, quindi dalla scuola dell’Infanzia. Alle elementari, invece, spesso i bambini perdono il piacere di disegnare, perché le insegnanti assegnano molte schede da colorare, che vengono vissute come un’imposizione. Il disegno diventa un compito con delle precise regole”... Per favore, LASCIAMO I BAMBINI LIBERI DI DISEGNARE!
"Fino ai sei o sette anni i bambini non disegnano la realtà ma ciò che vivono. Se fanno i capelli del papà blu o il tetto della casa rosa non dobbiamo dire loro che sbagliano perché si sentirebbero giudicati. Gli adulti prendono troppo sotto gamba il fatto che i bambini, soprattutto da piccolissimi, amano il disegno perché consente loro di lasciare una traccia”. Per favore, LASCIAMO CHE I BAMBINI RIEMPIANO DI TRACCE I FOGLI BIANCHI E DI SPIEGARCENE IL SIGNIFICATO...SE NE HANNO DESIDERIO!
E' sbagliato considerare il nero tetro ed il rosso addirittura segno di disagio:
"per i bambini piccoli, che adorano vedere il segno del loro passaggio, sono colori fantastici, perché risaltano, sono vivi”.
E allora... Ai miei alunni di classe quarta, la QUARTA A e la QUARTA B ... 
a grandi e piccini... VIVA IL DISEGNO!
Ins.: Rosaria Salemme
http://www.romagnamamma.it/2013/04/la-psicologa-lasciate-i-bambini-liberi-di-disegnare/
A.S.: 2020/2021!
SETTEMBRE 2021... IN SECONDA E
A.S.: 2018/2019
Venerdì, 26 ottobre 2018: le atttività didattiche saranno sospese dal 2 novembre e  riprenderanno lunedì, 5 novembre 2018 
Il primo novembre si festeggia il giorno di Ognissanti, festività cristiana e civile, considerata popolarmente l’onomastico delle persone il cui nome non compare nel calendario cristiano.        Le commemorazioni dei Santi della Chiesa iniziarono ad essere celebrate nel IV secolo; poi Papa Gregorio II, nel VII secolo, stabilì la data del 1 novembre quale giorno per festeggiare tale momento.
Il due novembre, ossia il giorno dei defunti, non è giorno festivo ,ma per i popoli è un momento importantissimo per ricordare ,"anche" quel giorno, chi non è su questa Terra ma è vivo nei cuori.                                                                                                                                               Il culto dei morti è antichissimo; lo festeggiavano già durante l’impero romano, e la ricorrenza durava tutta l’ultima settimana di febbraio, mese considerato “purificatore”. Era tradizione cospargere le tombe di fave nere, oppure regalare questi legumi anche ai poveri, che li mangiavano crudi (per distinguersi dai ceti benestanti che avevano il diritto di cucinarli). Le fave, infatti, rappresentavano le lacrime dei defunti e, sempre secondo la leggenda, questi riti servivano ad implorare la pace ai morti.                                                                                    
Il 18 ottobre, in Messico (si trova nel continente America), si accolgono i defunti “di pallottola, di incidente o di affogamento,” cioè quelli che non hanno avuto il tempo di confessarsi e che quindi, si presume, soffrano maggiormente nell’aldilà. Per loro, quindi, i festeggiamenti si prolungano fino al 30 novembre con pranzi, canti, scoppi di mortaretti e bevute. Nelle domeniche comprese fra il 18 ottobre e il 30 novembre, chiamate ” domingos grandes “, le case vivono nell’entusiasmo e nel “delirio di accoglienza” dei defunti-ospiti.

Molto particolare è il teschio Messicano…il giorno dei morti i messicani creano teschi con lo zucchero per celebrare i defunti.

I colori vivaci del tatuaggio servono a significare che si crede il defunto felice e beato nell’aldilà.

I teschi messicani sono spesso decorati con fiori di marigold, che simboleggiano la vita, e con ragnatele che fungono da elemento di contrasto e rappresentano la morte. Inoltre, molte volte, in questi disegni è presente una candela accesa all’interno dell’occhio a simboleggiare il ricordo.

Ringrazio la maestra Anita Santoro che mi ha suggerito il lavoro : il sito della maestra è in "Sitografia" oppure... QUI!

I teschi degli alunni delle classi QUARTA A e QUARTA B

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