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L'IGIENE

I film ambientati nel MEDIOEVO o nel RINASCIMENTO ci mostrano spesso  luoghi sfavillanti ed eleganti, ma la realtà dell'epoca era molto più "sporca" di come la immaginiamo. Stiamo parlando dell' IGIENE ,non solo PERSONALE, che era praticamente inesistente. 

Tutto è iniziato con la caduta dell'IMPERO ROMANO e l'avvento del CRISTIANESIMO, degenerando nel corso del Medioevo.

Gli antichi Romani avevano un atteggiamento positivo  verso l'igiene personale e , anzi, la vedevanno come una pratica indispensabile, un diritto e un dovere di tutti i cittadini, al di là del ceto sociale di appartenenza(basti pensare alle TERME STABIANE ,risalenti al 4° - 3° secolo a.C.,il complesso più antico della città, nelle quali si trovano, divisi in due sezioni, per uomini e donne, l 'APODYTERIUM, il FRIGIDARIUM, il CALIDARIUM e il TEPIDARIUM, oltre alle FORNACI, e la cui pavimentazione era completamente riscaldata; le TERME del FORO , Pompei, realizzate intorno all'80 a.C. e molto simili a quelle Stabiane; le TERME di CARACALLA a Roma ...).

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Le TERME di CARACALLA  o ANTONINIANE site a Roma

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Durante i secoli che seguirono la caduta dell'Impero Romano,però, la situazione cambiò.Il CRISTIANESIMO, infatti, volendo rompere con gli usi e i costumi romani,dichiarò la pulizia personale un lusso che induceva al peccato e la proibì. Si diffuse l'assurda credenza che l'acqua, specie se calda,indebolisse il corpo, esponendolo così a condizioni INSALUBRI e malattie. Molti, addirittura, sostenevano che uno spesso strato di sporcizia sulla pelle svolgesse una funzione benefica perchè, occludendone i pori, impedivano il passaggio a germi e batteri. Alle madri veniva suggerito di non lavare troppo i bambini per non indebolirli, ma così facendo, anche un piccolo taglio causava infezioni ai piccoli: ecco spiegata la causa dell'alta mortalità infantile di quegli anni.

L' odore sgradevole,pertanto, era comune a ricchi e poveri.

La regina ISABELLA DI CASTIGLIA (1451 - 1504), fervente cattolica,tant'è che era chiamata anche ISABELLA I LA CATTOLICA, si vantava di essersi lavata solo due volte nella vita: dopo la nascita e il giorno prima del matrimonio. Infatti, una donna che si lavasse più spesso era considerata persona di facili costumi.

La maggior parte dei matrimoni era celebrata nel mese di giugno, dopo il bagno annuale , che veniva effettuato a maggio prendendo, però, le dovute precauzioni come fosse stato una pericolosa medicina: infatti, prima del bagno occorreva purgarsi e , subito dopo,  era consigliato riposo a letto che poteva durare anche qualche giorno e osservare una dieta leggera. Così, nel 1610 re Enrico IV  trovò perfettamente normale che il suo ministro Sully non fosse in condizione di recarsi da lui, anche se convocato, a causa del necessario riposo conseguente ad un bagno. Il sovrano francese per il suo ministro consultò addirittura il medico di Corte e il dottore consigliò di fargli evitare qualsiasi sforzo e, in ragione di ciò,  invitato a non recarsi alla presenza del re fino all'indomani e solo se fosse rimasto in  CAMICIA DA NOTTE, PAPALINA e PANTOFOLE.

I matrimoni, dunque, erano prevalentemente svolti nel mese di giugno e divenne abitudine che le spose per contrastare il proprio e altrui "profumo" si dotassero di un bouquet di fiori, tradizione che vive tuttora anche se ormai nessuno ne conosce l'origine. Nelle Chiese l'incenso veniva bruciato per mascherare l'odore insostenibile che emanava l'adunata di persone e se qualche svenimento accadeva, era dovuto , pertanto, non solo all'emozione di quei momenti o ai CORSETTI, busti stretti delle donne, ma anche all'aria che si veniva a respirare dopo i primi minuti.

Per mascherare il TANFO si usava anche portare mazzetti fi fiori addosso e nelle carrozze. Un altro alleato  contro il cattivo odore era il profumo, ma questo era usato soprattutto dalle classi agiate, dagli aristocratici che sovente donavano a mogli ed amanti bottigliette di "parfum".

Nel 17° secolo, quando vennero in uso le parrucche, queste erano confezionate con capelli veri tagliati ai defunti o a chi li tagliava per denaro e, poichè i capelli non si lavavano mai, poteva capitare di acquistare una parrucca abitata da spiacevoli parassiti. Questi fastiosi insetti, quindi, pullulavano ovunque e addirittura il galateo del tempo consigliava ai figli dei "nobili" di accettarli come cosa naturale, di "non grattarsi la testa a tavola, di non prendere dal collo e dalla schiena pidocchi, pulci o altri parassiti ed ammazzarli in presenza di altra gente".

L'IGIENE URBANA era inesistente:non esistevano collettori di acque nere, nè pubbliche discariche, non vi erano servizi igienici nè fognature. I cittadini gettavano dalle finestre tutto ciò che che di indesiderabile veniva prodotto nelle case aspettando che piovesse e che l'acqua trascinasse oltre i rifiuti. Non era raro che passeggiando per le strade si potesse incorrere in spiacevoli incidenti, come lo svuotamento dei vasi da notte. In estate la situazione peggiorava causando talvolta EPIDEMIE di PESTE, FEBBRI CONTAGIOSE e maggior tasso di mortalità.                   Più la città era grande ed affollata, più era PESTILENZIALE: PARIGI e LONDRA erano le città più sporche del mondo.

Verso la fine del 17 ° secolo comparve il BIDE' : non si conosce il suo inventore, ma vennero installati per la prima volta nel 1710 nell'abitazione reale francese. In realtà , i bidè furono poco usati in Francia: a VERSAILLES ne esistevano un centinaio distribuiti nelle stanze  reali , ma circa dieci anni dopo vennero DISMESSI e i pochi esemplari usati finirono nelle case d'appuntamento.    

Nella seconda metà del SETTECENTO, la regina di Napoli, MARIA CAROLINA D'ASBURGO- LORENA ( 1752 - 1814), volle un bidè nel suo bagno personale alla REGGIA di CASERTA, ignorando l'etichetta francese di "strumento di lavoro da meretricio". Si diffuse, dunque, lentamente nel REGNO delle DUE SICILIE, e molto più tardi nella restante penisola (Italia settentrionale): Infatti, con l'UNITA' d'ITALIA (17 marzo 1861), funzionari sabaudi , entrando nella Reggia, si trovarono di fronte a questo oggetto e, dovendo redigere l'inventario dei materiali presenti,lo catalogarono come "oggetto per uso sconosciuto a forma di chitarra".

L'IGIENE migliorò grazie alla scienza medica, in particolare grazie ai dottori che fecero tesoro delle esperienze sui campi di battaglia: si avvidero che i soldati feriti morivano più a causa delle ferite INFETTE, che per le lesioni agli organi vitali.

Intorno al  19° secolo, quindi, cominciarono a diffondersi gli ANTISETTICI  e la pratica della sterilizzazione delle bende e degli strumenti chirurgici. Alla fine del 19° secolo , infine, la gran parte delle abitazioni furono rifornite di acqua corrente e nelle città l'igiene cominciò a diffondersi sempre più: condotte idriche, fognature, pozzi per la raccolta di liquami e discariche pubbliche si estesero ovunque e finalmente si diffuse anche la pratica del bagno e dell'igiene personale. Alle donne, però, non era raccomandato lavarsi spesso le parti intime perchè secondo la Scienza del tempo poteva creare INFERTILITA'..  

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http://www.curioctopus.it/read/8117/fino-a-poco-tempo-fa-esisteva-una-pratica-tremenda-che-accomunava-ricchi-e-poveri

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